Il primo gennaio vestiti di rosso, come all’Ottava…
Il tempo è libertà, se è accolta la novità del “verbo che si fa continuamente carne”. Il tempo è dono, se è accolta la vita come “carne che si fa continuamente verbo”. Perugino e aiuti, Viaggio di Mosè in Egitto , 1482 circa, affresco, Cappella Sistina, Città del Vaticano Umberto R. Del Giudice Il primo giorno dell’anno è stato sempre salutato con feste e colori ma anche con riti propiziatori. Bisognerebbe saper bene cosa indossare, cosa mangiare, festeggiare con fuochi d’artificio, accendere falò, rompere piatti, buttare il “vecchiume”… per accogliere il “nuovo anno”. Così il “Capodanno” diventa una festa di propiziazione ma si rivela anche un rito di iniziazione reiterata. È un rituale ciclico che rende tutti “bambini” rispetto al tempo: come se ci fosse sempre da iniziare ma anche come se si sapesse già come affrontare il tempo. È questa “sapienza adulta” spesso incapace di far memoria, ci rende davvero ostinati e chiusi al tempo che passa. Ma la sapienza liturgica e c