Teologia da clic?
Se si scambia la vocazione teologica con la libertà di espressione religiosa postata sui social, la fede cristiana rischia di perdere la sua ragionevolezza e autorevolezza. C’è bisogno di libertà di espressione per tutti ma anche che tutti riconoscano le competenze specifiche dei singoli campi di indagine e di ruoli. Eppure, il “ sensus fidei socialis ” sta aiutando a declinare gli elementi attuali di un certo irrequieto “ sensus fidei fidelis ”. Umberto Rosario Del Giudice Un “ sensus fidei socialis ”? I social possono aiutare la discussione, il dialogo, la riflessione anche tra persone che non si sono mai “viste” e la cui forma di “amicizia” rimane “digitale”. Una ricchezza per molti aspetti. Eppure, possono anche creare la convinzione che “tutti possono parlare di tutto”: uno degli ambiti in cui molti sono “più attivi” è quello religioso. Molti “profili” diventano così “esperti teologi”. È bene accogliere tutte le “parole dette e scritte” come indicazioni di un