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Visualizzazione dei post da ottobre, 2024

Sinodo finito. Sinodo iniziato?

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  Il Documento finale del Sinodo dei Vescovi appare come il risultato di una grande rilettura del Concilio Vaticano che però ha messo in luce ancora un limite di alcune impostazioni: dalla Chiesa sinodale con caratteristiche amministrativistiche alla Chiesa amministrativistica e giuspositivistica con profili sinodali. Quale strada percorrere?     Umberto Rosario Del Giudice   Propongo un breve commento sul Documento Finale del Sinodo dei Vescovi e sui relativi “Risultati delle Votazioni” che appaiono molto indicativi. Vorrei premettere innanzitutto che chi scrive conosce alcuni padri e alcune madri sinodali ed è rispettoso dell’immenso lavoro che i sinodali hanno compiuto nella stesura del documento in un’aula sinodale a dir poco eterogena, e immagina lo sforzo compiuto per raggiungere il consenso su varie questioni. Tuttavia, il Documento sarà oggetto di prassi ecclesiale e di studio e quindi le reazioni non si possono mettere a tacere col solo argomento della complessit

Bibbia e Liturgia: una relazione fontale per la formazione

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Iniziano a breve alcuni incontri di formazione sulla relazione tra Bibbia e Liturgia. La Sacra scrittura e l’azione rituale sono intimamente connesse e sono, insieme, luogo teologico dove la “Parola” si fa azione, crea e salva.   Umberto Rosario Del Giudice   Grazie all’invito del mio Parroco, don Angelo Aminto, a breve darò inizio ad un ciclo di incontri di formazione per i lettori (istituiti e de facto). Gli incontri però sono aperti a tutti e hanno lo scopo di fornire gli strumenti minimi per un approccio liturgico e critico al tempo stesso ai testi del Lezionario. I due approcci non sono in conflitto né in piena continuità. L’ermeneutica liturgica e la critica testuale sono due metodi differenti: bisogna però in qualche modo saperli armonizzarli e per almeno due motivi. Il culto cristiano (che oggi chiamiamo liturgia) è il luogo da cui e in cui sono nati i testi biblici (soprattutto quelli neotestamentari). Solo nell’azione liturgica il testo biblico si offre alla sua

Consacrazione, ordinazione o istituzione? Il sacramento dell’ordine tra giurisdizione e ministerialità

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    La riflessione circa la possibilità di una “potestà” dei “laici” passa anche per una ricostruzione storica dell’esercizio della potestà e della ordinazione sacerdotale (ed episcopale). Rimane però una possibilità “laica” ma che continua ad escludere la “donna” da qualsiasi grado dell’ordine sacro.     Umberto Rosario Del Giudice   Il Report del Gruppo 5 (circa Alcune questioni teologiche e canonistiche intorno a specifiche forme ministeriali ) che proporrebbe una diversa forma di “potestà” per le donne senza però aprire alla loro possibile ordinazione neanche nell’ordine del diaconato appare molto limitato. Come ha evidenziato Andrea Grillo qui , il Concilio Vaticano II ha segnato il passaggio, sottolineato chiaramente dalla riflessione di Lafont, dalla compressione della sola competenza giuridica del vescovo all’episcopato come “pienezza” del sacramento dell’ordine. Il passaggio può anche chiedere ulteriori specificazioni o applicazioni. Tuttavia, anche una forma