Morto un papa se ne fa un altro?


 

È morto papa Francesco. Molti lo ricorderanno.
Ma davvero un papa è facilmente “sostituibile”? e chi fa il papa?

 



Umberto R. Del Giudice

 

Molti ricorderanno papa Francesco. Personalmente ricorderò il giorno della sua elezione (per un motivo fortuito mi trovavo in Curia romana, sebbene fosse chiusa al pubblico). Ricorderò, come molti, il suo primo saluto ma anche la svolta data alla Curia e alle pratiche ecclesiali.

Ricorderò anche le battute scambiate con lui. Ad una mia domanda secca fu visibilmente dispiaciuto per la mancata presa di posizione della Chiesa. Poi risolse con un sorriso e una battuta. Ci capimmo: non c’era bisogno di altro…

 

Ho anche ricordi vividi dei papi precedenti: Giovanni Paolo II e Ratzinger, per motivi e circostanze differenti. Ma, i romani lo sanno, la Chiesa vive di praticità: “morto un papa se ne fa un altro”, che non è un modo di dire alla pari del “è morto il re, viva il re…”. La frase dei cittadini dello Stato pontificio, fino alla fine dell’Ottocento, non era un inno alla speranza, ma alla vita che continua senza soluzione di continuità… Dire “morto un papa se ne fa un altro” denunciava piuttosto la persuasione che nulla sarebbe cambiato, che le leggi della Chiesa tradizionalisticamente fisse non sarebbero cambiate. La Chiesa non sarebbe cambiata…

Francesco, pienamente inserito nella tradizione, ci ha insegnato il contrario: la Chiesa è semper reformanda, è in continuo cammino.

Francesco ci ha insegnato che bisogna camminare, uscire, cambiare…

Allora se è vero che “morto un papa se ne fa un altro”, il problema rimane “chi fa il papa” e “che fa il papa”.

Un dato è chiaro. Il prossimo papa sarà stato educato, formato, amato… allora il papa lo fanno le comunità parrocchiali, le istituzioni, le facoltà teologiche…

E il prossimo papa non può continuare semplicemente a fare ciò che hanno fatto i suoi predecessori.

Ogni papa prende la Chiesa e le fa fare un pezzo di cammino.

Orgoglioso di aver fatto un cammino con Francesco! Che nessuno potrà dimenticare.

Ma pronti tutti anche a continuare a camminare, oltre la burocrazia ecclesiastica, oltre le comunità nostalgiche, oltre i canoni asettici… Ed è questo che ci ha veramente insegnato Francesco!

Allora, “morto un papa se ne fa un altro”.

Con gratitudine verso luomo e con speranza nel cammino.

 

 

 

 

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