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I sazi e gli affamati

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      Umberto Rosario Del Giudice   Brutte, bruttissime notizie dall’Afghanistan: bambini muoiono di fame e le prospettive sono drammatiche . Lo denunciano WFP e Unicef. Altre famiglie si trovano in uno stato di totale povertà tanto da barattarefigli per saldare debiti di circa 500  dollari. Notizie; troppe; tristi: narrano il dramma di chi, nel 2021, muore di fame. Lontano da noi. E capita che sei investito da queste terribili notizie e poi ti lasci andare dal tram tram quotidiano. Lavoro, famiglia, interessi, dispute: realtà giuste, rilevanti, importanti e necessarie per la nostra stessa identità. Ma non finisci di sentirti inadeguato. Vorresti portare aiuto. Pensi a soluzioni. Mandi una parte dei tuoi guadagni a qualche Associazione che lavora bene sui territori lontani o a qualche ONG. Puoi anche sostenere progetti per lo sviluppo mondiale del secondo obiettivo dell’Agenda 2030 . Ma tutto ti sembra poco. Ogni iniziativa ti appare nien...

La "bellezza" dei diritti oltre l'ombelico

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  In fondo i farisei ci dovrebbero stare simpatici: cosa fanno se non difendere i "diritti soggettivi"? Bene ricordarlo: la logica giuridica inquadra e disegna giustamente i diritti come astrazione di una libertà personale invalicabile: ma nessun diritto è davvero tale se non comprende, supporta, stimola, custodisce anche la libertà dell’altro. Ma questo il diritto non te lo dice. Scena tratta dalla miniserie "Gesù di Nazareth" con la regia di Franco Zeffirelli (1977) Umberto Rosario Del Giudice Nel brano della prima lettura di oggi, domenica 3 ottobre ( XXVII Domenica del Tempo Ordinario ) si legge che “non è bene che…” (Gn 2,18). Il sostantivo usato è ט֛וֹב  ( t ō o ḇ ) che in ebraico sta per  “ bontà ” ,  “ bene ”  ma anche  “ bellezza ” . La traduzione dei LXX infatti traduce t ō o ḇ con κ α λò ν   (calòn) che in greco è, appunto, bellezza. Sarebbe bene, dunque, tradurre “non è bello” piuttosto che “non è bene”. Anche oggi, spesso usiamo il...

Effetti simbolici del crocifisso tra “maggioranza civile” e “passività teologica”

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    Oggi la notizia di una sentenza della Cassazione sul tema del “crocifisso nelle aule scolastiche”. All’origine di tutto una valida delibera degli studenti riuniti in Assemblea di Classe. Appare dunque doveroso sintetizzare i fatti e il merito in diritto dal quale emerge la “passività formale” del crocifisso/oggetto che per i credenti cristiani si rivela come una “passività teologica”, affine ad una assenza-presenza con la quale, nel Crocifisso, siamo chiamati a valorizzare il dialogo piuttosto che i dogmi, il confronto anziché gli oggetti d’arte sacra.  [ foto scattata in un angolo di una sala scolastica ] Umberto Rosario Del Giudice   Il 6 luglio 2021 in Camera di Consiglio , la Corte Suprema di Cassazione in Sezioni civili unite , ha adottato una decisione (ovvero sentenza ) di cui oggi sono state pubblicate le motivazioni. Molte testate giornalistiche hanno pubblicato titoli e articoli anche se, fino alla tarda mattinata di oggi (10 settembre) era possibile s...

To welcome to be ourselves (versione inglese di Accogliere per essere sé stessi)

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  A circa un mese dalla pubblicazione su L'Osservatore Romano, rilancio in versione inglese per gli amici anglofoni l'articolo uscito in italiano col titolo Accogliere per essere sé stessi ( L’Osservatore Romano , 24 luglio 2021, p. 8) Umberto Rosario Del Giudice  The Church burns in Spirit; it is in exit; it is called to go beyond its doctrine; and the Universal Church lives of particular communities. Among these communities, the parishes are the ones which suffer the most the social changes: a destabilization which can be seen as a chance. To the changed contexts, is associated the new ecclesiastical model: from the societas to the communio . And new paradigms in front of which that communities been often unprepared, replacing the local agencies of assistance and solidarity. But the parishes are principally communities of faithful people (cf. Apostolicam Actuositatem 10) and between the benefits and the defects, there’s a certainty: The brotherhood is truly lived w...

Lasciatemi insegnare “Religione”

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  Ogni religione autoreferenziale che ha paura di confrontarsi con la storia e sente i brividi sulla schiena del tradizionalismo se pensa alla promozione della sintesi razionale del suo patrimonio, vuole solo salvare l’immagine che ha di sé, e non è più capace di guardare in faccia né alle persone né a Dio: non è più una religione credibile. Allora lasciatemi insegnare …   Umberto Rosario Del Giudice   Il buio delle dittature religiose e la capacità di sintesi culturale Ai fatti che stanno trascinando l’Afghanistan in un periodo di buia dittatura religiosa reagisco con diversi sentimenti. Spero che si realizzino ancora tanti progetti per quel Paese che, in ogni caso, è al centro di molti, troppi interessi. Ma sono convinto che nei prossimi mesi sarà assolutamente necessario muoversi per garantire istruzione a tutti, donne e uomini. I Talebani hanno paura dell’istruzione egualitaria e autentica che fa aprire gli occhi. Ogni religione autoreferenziale che ha paura di confr...

Un mese di Traditionis custodes

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  Ad un mese dalla pubblicazione della Lettera apostolica motu proprio data, Traditionis custodes è opportuno riprendere alcune questioni che riguardano l’attualità e il futuro della Chiesa. È un argomento in cui le sommarie generalizzazioni sono deleterie: contrapporre “tradizionalisti” e “progressisti” appare come un’ambigua quanto meschina propaganda che blocca l’utile e schietta riflessione comune. Il rito è azione performativa, è norma normata e fa parte di un patrimonio con il quale la Chiesa vuole percorrere il III millennio, e le indicazioni sono chiare: bisogna migliorarle non rimuoverle.   Marko Ivan Rupnik, Mosaico,  Misteri luminosi - Eucaristia , particolare,  Santuario Ta’ Pinu - Gozo   Umberto Rosario Del Giudice Un mese fa è stata pubblicata la Lettera apostolica, entrata in vigore e avente forza di legge immediata e sottratta alla vacatio legis (ex can. 8 §1 CIC), con la quale il Sommo pontefice emanava disposizioni sull’uso della litu...

Oltre il mito e la noia

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A margine di una solennità  di mezza estate.      Umberto Rosario Del Giudice   Il mito è importante: è sempre servito a raccontare la realtà. È il modo con cui l’uomo si racconta la realtà e racconta sé stesso nella realtà. È una “ragione”; è una “verità”. Ma al di là delle narrazioni, ciò che rimane è il nocciolo della vita. E se per i greci il mito raccontava dèi superiori e capricciosi (un po’ come l’uomo e la natura), raccontava fato inesorabile, eternità in movimento su sé stessa, materia eterna e in trasformazione, per la tradizione giudeo-cristiana il mito racconta vicinanza di Dio, speranza, alleanza, apertura. È come se la noia dei miti cosmogonici e antropogonici venisse sostituita da una tensione ricca di energia, di relazione viva, di amore. Qualsiasi siano le parole con cui vogliamo raccontare la vita e l’esperienza di Maria (immacolata concezione, verginità, annunciazione, dormitio , regalità, assunzione, corredentrice) rimane un dato: q...