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Se regge la duplice natura del potere ecclesiastico: potestà dominativa o carisma battesimale?

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    La nomina di sr Simona Brambilla ha rilanciato il dibattito sull’essenza della potestà nella Chiesa: come (ri-)pensare la potestas ?   Umberto Rosario Del Giudice   Il 6 gennaio scorso, è stata pubblicata la nomina a Prefetto di Suor Simona Brambilla già Segretario del medesimo Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. La nomina ha suscitato varie reazioni e ha amplificato l’attenzione su alcuni elementi. La sintesi circa le varie questioni aperte è offerta sul blog di Andrea Grillo il quale, per ora, appare tra i pochi che tematizzano le argomentazioni dei profili giuridici anche sotto il profilo sistematico-teologico (rimando anche agli approcci di Severino Dianich e Serena Noceti). La notizia che colpisce la “vulgata” è che una “donna” sia a capo di un Dicastero. Tuttavia, questa “news” rimanda a ben altre questioni le quali, se analizzate, rendono opaca la novità della notizia. Provo a sintetizzare alcuni rimandi. ...

Parole omiletiche tra rito e narrazione infelice; anzi, dannosa

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  L’omelia non è solo un’arte: è un’azione rituale, un percorso mistagogico che immerge nell’azione salvifica di Dio che si concretizza nella storia della comunità. Se i racconti religiosi di per sé possono essere “equivoci” e, a tratti, “ambigui”, non può essere più consentita una narrazione omiletica che rimanda ad un’immagine di Dio fasulla, dannosa, diabolica.     Umberto Rosario Del Giudice   Un’omelia dannosa In “una” diocesi italiana si è tenuto un rito funebre per la morte di una donna che ha affrontato ben tre tumori diversi. Dopo un periodo di lotta estrema, il corpo della donna ha ceduto. La salutano marito, figli, amiche, amici. Da tutta Italia, più di quattrocento persone giungono in un paesino dell’entroterra per essere presenti al rito funebre. Un’accorata folla che dimostra quanto questa donna si sia resa àncora, amica, sostegno, sia per familiari e amici, quanto per molte persone che, pur conoscendola per poco, l’hanno tanto stimata e...

Sinodo finito. Sinodo iniziato?

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  Il Documento finale del Sinodo dei Vescovi appare come il risultato di una grande rilettura del Concilio Vaticano che però ha messo in luce ancora un limite di alcune impostazioni: dalla Chiesa sinodale con caratteristiche amministrativistiche alla Chiesa amministrativistica e giuspositivistica con profili sinodali. Quale strada percorrere?     Umberto Rosario Del Giudice   Propongo un breve commento sul Documento Finale del Sinodo dei Vescovi e sui relativi “Risultati delle Votazioni” che appaiono molto indicativi. Vorrei premettere innanzitutto che chi scrive conosce alcuni padri e alcune madri sinodali ed è rispettoso dell’immenso lavoro che i sinodali hanno compiuto nella stesura del documento in un’aula sinodale a dir poco eterogena, e immagina lo sforzo compiuto per raggiungere il consenso su varie questioni. Tuttavia, il Documento sarà oggetto di prassi ecclesiale e di studio e quindi le reazioni non si possono mettere a tacere col solo argomen...

Bibbia e Liturgia: una relazione fontale per la formazione

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Iniziano a breve alcuni incontri di formazione sulla relazione tra Bibbia e Liturgia. La Sacra scrittura e l’azione rituale sono intimamente connesse e sono, insieme, luogo teologico dove la “Parola” si fa azione, crea e salva.   Umberto Rosario Del Giudice   Grazie all’invito del mio Parroco, don Angelo Aminto, a breve darò inizio ad un ciclo di incontri di formazione per i lettori (istituiti e de facto). Gli incontri però sono aperti a tutti e hanno lo scopo di fornire gli strumenti minimi per un approccio liturgico e critico al tempo stesso ai testi del Lezionario. I due approcci non sono in conflitto né in piena continuità. L’ermeneutica liturgica e la critica testuale sono due metodi differenti: bisogna però in qualche modo saperli armonizzarli e per almeno due motivi. Il culto cristiano (che oggi chiamiamo liturgia) è il luogo da cui e in cui sono nati i testi biblici (soprattutto quelli neotestamentari). Solo nell’azione liturgica il testo biblico si offre...

Consacrazione, ordinazione o istituzione? Il sacramento dell’ordine tra giurisdizione e ministerialità

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    La riflessione circa la possibilità di una “potestà” dei “laici” passa anche per una ricostruzione storica dell’esercizio della potestà e della ordinazione sacerdotale (ed episcopale). Rimane però una possibilità “laica” ma che continua ad escludere la “donna” da qualsiasi grado dell’ordine sacro.     Umberto Rosario Del Giudice   Il Report del Gruppo 5 (circa Alcune questioni teologiche e canonistiche intorno a specifiche forme ministeriali ) che proporrebbe una diversa forma di “potestà” per le donne senza però aprire alla loro possibile ordinazione neanche nell’ordine del diaconato appare molto limitato. Come ha evidenziato Andrea Grillo qui , il Concilio Vaticano II ha segnato il passaggio, sottolineato chiaramente dalla riflessione di Lafont, dalla compressione della sola competenza giuridica del vescovo all’episcopato come “pienezza” del sacramento dell’ordine. Il passaggio può anche chiedere ulteriori specificazioni o applicazioni. T...

Lourdes, Fatima e Medjugorje: un cambio di paradigma teologico?

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Dalle Dichiarazioni su Lourdes e Fatima a quelle su Medjugorje: sembra sia cambiato l’approccio e si sia più attenti a quello che di buono (o di cattivo) c'è nelle prassi religiose. Non più veggenti da seguire ma esperienze religiose da supportare (e su cui vigilare). E n on attesa di sangue sciolto ma attenzione al sangue versato. Umberto Rosario Del Giudice   Oltre quarant’anni per una Nota Con la Nota [1] di oggi, 19 settembre 2024, la Chiesa si è pronunciata sugli accadimenti di Medjugorje. Il tono risulta subito diverso rispetto a Discorsi , Dichiarazioni , Encicliche , Note (a firma dei pontefici o delle Congregazioni varie) che hanno riguardato i fatti che coinvolgevano la piccola Bernardette e i pastorelli di Fatima (si noti che non si fanno nomi di "veggenti" nella Nota odierna). Ma ciò che appare non è solo una diversa valutazione. A ben vedere anche i primi approcci (cauti) ai fatti di Lourdes o di Fatima furono quanto meno misurati cui seguiro...

Se 'mormorando' si può crescere...

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    Uno spunto sul "mormorare" come possibilità di crescita nella fede e per abbandonare narrazioni solo di "buona educazione". Per crescere nella fede non bastano i gruppi di preghiera né i gruppi social. Anche il "non mormorate" potrebbe nascondere un'esigenza di "blocco". Il confronto è necessario e inevitabile: la risposta agli schemi comportamentali di confort fa la differenza.    Umberto Rosario Del Giudice   Già da qualche settimana leggiamo, in varie circostanze, un rimando al “mormorare”.   La Scrittura di solito esprime il “mormorare” col verbo greco γογγ ύ ζω ( gogguzo o anche διαγογγ ύ ζω  - diagogguzo - che rafforza l’idea dell’indignazione di molti, ovvero di molti che si lamentano indignati di qualcuno o qualcosa cfr Lc 15,2; 19,7). Un verbo usato anche nel greco moderno (a volte con k- che sostituisce la prima gamma) Ad ogni buon conto, i significati rimangono quelli di mormorare, brontolare, essere scontento, pa...