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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

Primus non habet emeritus: contro il relativismo canonistico in memoria di Ratzinger

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Le “sfumature” delle parole sono attinenti alla carità ecclesiale. E il diritto sa di cosa parla quando mette i puntini “sull’emerito”. Le sfumature sono possibili: ma a nessuno la canonistica concede di relativizzare i princìpi. “Emerito” può andar bene con “vescovo” mai con “papa”, a meno che non fai chiacchiere da bar: e questo ti deve essere chiaro per non cedere al “relativismo giuridico”.   Umberto Rosario Del Giudice   Nel giorno in cui si esprime il proprio ringraziamento per l’anno trascorso (“ Te deum… ”) bisogna onorare e ricordare bene la figura di uno dei papi che ha fatto storia e ne farà ancora, sotto il segno del realismo pastorale e della volontà di governo lucido. La sua Introduzione della Introduzione  l ’ “ io credo... amen ”  diventa viatico per il suo incontro. Ma intanto, grazie al suo esempio, non si smette di essere lucidi per evitare ogni  “ relativismo ”  anche  “ giuridico ” .    Cordoglio e resurrezione È morto papa Ratzinger; è morto Benedett

"Ero cras!": Natale come profezia

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    Le Antifone maggiori, com'è noto, nascondono un piccolo acrostico interessante. Sapienza antica di una guida pratica di vita. (immagine dal sito del Monastero delle Clarisse di Oristano,   23 Dicembre 2019) Umberto Rosario Del Giudice Negli ultimi giorni ho postato sul mio profilo Facebook alcune lettere immediatamente precedute da altri post che riportavano i versi delle cosiddette “Antifone in ‘O’” o anche “Antifone maggiori”. Le lettere, in ordine dal 17 al 23 dicembre, sono le seguenti:  S, A, R, C, O, R, E. Queste lettere sono le iniziali delle prime parole che seguono l’invocazione (“O”, appunto) delle antifone vespertine al cantico del Magnificat. Le lettere rimandano all’incipit di ciascuna antifona in latino, secondo il seguente ordine: S = Sapientia (Sapienza); A = Adonai ( mio Signore , in ebraico); R = Radix (Radice, ovvero “germoglio”); C = Clavis (Chiave); O = Oriens (Oriente, ovvero “astro nascente”); R = Rex (Re); E = Emmanuel   Queste

Se la fede è violenza di idee o narrazioni condivise?

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  La fede si nutre di narrazioni. Quando i racconti si ergono a  “ realismi imprescindibili ”  per difendere i quali si giustifica la violenza fisica o verbale, i  “ dogmi ”  diventano strumenti contro Dio e definizioni prive di significato: diventano bestemmie. I dogmi sono le basi condivise della fede non le somme massimaliste delle esperienze .   [ Icona del Natale, Icona presente spesso con motivi anche simili nella tradizione orientale. Si può osservare il bambino al centro dell'icona adagiato su un fondo nero, lo stesso sfondo presente nelle rappresentazioni iconografiche della resurrezione di Cristo ]   Umberto Rosario Del Giudice   La fede e le sue narrazioni tra realismo storico e tensione escatologica Molti anni or sono un teologo, in un corridoio di una facoltà teologica, incontrando un gruppo di giovani studenti ebbe a dire che la resurrezione di Cristo sarebbe stata tale “anche se si fosse trovato il suo corpo”. I giovani studenti di teologia rimasero sbigottit