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Ministero e potestà tra “plurale ecclesiale” e “persona Christi”

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Ministero e potestà tra “plurale ecclesiale” e “ persona Christi ”.  In brevis . Quando le azioni parlano e sei costretto a scrivere col telefonino un post...  Umberto R. Del Giudice L’odierno Responsum della Congregazione della dottrina della fede chiarisce che la formula del (potremmo chiamarlo) “plurale ecclesiale” invalida il sacramento del battesimo. Potremmo derivarne che anche altri sacramenti sarebbero invalidi se amministrati con una formula al plurale. Non si può assolvere con un “noi (Chiesa che ti accoglie e ti perdona) ti assolviamo”, né con un “noi ti ungiamo” nel caso dell’unzione degli infermi. La Congregazione ricorre opportunamente alla tradizione e spiega: “quando uno battezza è Cristo che battezza”, riprendendo in modo particolare le riflessioni del Vescovo di Ippona. Questo rimando, come anche quello a Tommaso, non deve far sorgere un “pregiudizio fatale”: che sia “Cristo stesso” non significa né che il ministro debba essere un maschio né che debba essere per f