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Visualizzazione dei post da maggio, 2021

23 maggio: tra stragi e Pentecoste

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  A margine di questo 23 maggio, quasi in fine mese, tra notizie tristi e invocazioni pentecostali: che la tristezza sia un’ energia da non perdere in cui riconosciamo, invochiamo e attendiamo, nonostante tutto, l’ azione del “ Dio-in-quanto-dono ” che è ora dono di vita nuova e possibile. Allora, “ maggio se ne va, avanza ‘o pede ”. Umberto R. Del Giudice In questo 23 maggio si condensano molti avvenimenti, alcuni dei quali hanno del “miracoloso” altri sono tragici. Continua la guerra tra palestinesi e israeliani, i chierici della provincia dello Xinxiang sono messi tutti agli arresti dalle autorità cinesi, un’intera popolazione fugge per l’eruzione di un vulcano per l’imminente possibile esplosione, in Myanmar la tensione è sempre più alta, mentre in Italia facciamo memoria della strage di Capaci a causa della quale persero la vita alcuni uomini della scorta e la moglie dello stesso magistrato scortato, Giovanni Falcone. Il 19 luglio poi verranno uccisi anche Paolo Borsellino

"La terza forma della penitenza: un dibattito"

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  Il primo di una serie di interventi per riflettere sul Rito della Penitenza nella forma di confessione e assoluzione generale. ____________________________________________________________ "Con la emergenza della pandemia è tornata in uso, sia pure in modo eccezionale, la terza forma di celebrazione del sacramento della penitenza. Poiché le circostanze che la hanno promossa e le discussioni classiche intorno questa possibilità rituale manifestano alcune novità non di poco conto, è il caso di fare il punto della situazione, con una serie di interventi. Il primo, di Umberto R. Del Giudice, che ringrazio di cuore, puntualizza con cura la situazione normativa intorno a questa ipotesi. Seguiranno altri interventi, che studieranno l’istituto dal punto di vista pastorale e teologico". (Andrea Grillo) Ringrazio Andrea Grillo per aver ospitato le mie riflessioni sul suo blog . ___________________________________________________________ Aggiornamento 18/05/2021 Un'altra rilfessi

Il sangue sempre vivo nella sofferenza

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Un solo titolo coerente; le altre testate preferiscono il miracolismo. Speriamo che il martire Gennaro voglia aiutarci a sciogliere i brividi della fede, l'utopia della speranza, la passione della gioia.  Umberto R. Del Giudice Nel giorno in cui ci dovrebbe essere la consueta processione della Traslazione delle reliquie di San Gennaro, soppressa per la seconda volta a causa delle restrizioni, l'Arcivescvo tiene una omelia pacata ma decisa e appassionata. Davanti alle consuete autorità, mons. Battaglia ha ribadito che "il sangue è sempre vivo nella sofferenza". Purtroppo questo non fa notizia. Alla gente piace il miracolo? Forse. Non solo a loro. Piace anche ai giornalisti. La maggiorparte dei quali non avrà ascoltato l'omelia del Presule. Un'omelia che ha narrato delle vicende umane, delle sofferenze, dei volti e delle storie che in quella teca, ovvero nell'ampolla del sangue del Santo patrono, sono custodite. In modo forte è deciso, l'Arcivescovo ha r