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Visualizzazione dei post da luglio, 2020

La comunità tra parrocchia/istituto e istituzione/parroco – II parte

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I binomi rigidi eucaristia/potestà e parrocchia/parroco ritenuti reciprocamente “immediati” fomentano la paura di delegare la potestà di governo. Tale "impedimento"  rischia ( ex divina institutione ) di creare più problemi di quanto ne vorrebbe risolvere. Nè sarà sufficiente mettere insieme i " tria munera" con i "cinque ambiti pastorali" per offrire soluzioni fruttuose. Bisogna intervenire giuridicamente: un mancato intervento forse per  paura o per momentanea poca chiarezza.  Le miopie iniziano a farsi vedere.  La comunità tra parrocchia/istituto e istituzione/parroco – II parte Umberto R. Del Giudice Rimandando a quanto detto nella prima parte di questo lungo post , l’istituto/Parrocchia è stato di fatto come “bloccato” nei confini (e nei limiti) dell’impianto giuridico relativo agli obblighi/doveri (e alla potestà) del chierico “parroco”. Questo nonostante la Parrocchia sia stata, quale realtà viva della Chiesa, oggetto di riflessioni accorate

La comunità tra parrocchia/istituto e istituzione/parroco - 1

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   Parrocchia e parroco non sono la stessa realtà: la prima è un istituto giuridico storico; il secondo è chierico “legato” alla parrocchia; legando la parrocchia (istituto) al parroco (istituzione), si è prodotta una doppia legatura incrociata che ha allungato le competenze e il ruolo del parroco sulla realtà della parrocchia così che “non c’è (ordinariamente) parrocchia senza parroco”, ovvero senza soggetto abile all’esercizio pieno della potestà di governo. Ma basta parlare della missione per convertire la parrocchia?   Cristo Pantocratore (con ritocco digitale), abside Pieve di Santa Maria dell’Acqua Dolce – Monesiglio   La comunità tra parrocchia/istituto e istituzione/parroco - PRIMA PARTE   Umberto R. Del Giudice     Un post utile almeno nelle intenzioni Nel dibattito attuale, animato anche dall’accoglienza critica dell’ultima Istruzione pubblicata dalla Congregazione per il Clero da parte  di alcuni vescovi tra cui quelli tedeschi , credo sia utile presentare un